Recensione "Rinascita" di Sophie Jomain (con SPOILER)




Titolo: Rinascita

Autrice: Sophie Jomain


Prezzo: 15,00€

Editore: LainYa


Pagine: 475


A St Andrews, città universitaria sulla costa scozzese, la vita di Hannah non è più la stessa. Per cominciare, non è più un essere umano. Dopo essere stata morsa a tradimento da un angelo nero, il suo corpo ha abbandonato la natura mortale per assumere le sembianze di una creatura magnifica discendente dalle leggende più arcane: un vampiro incantevole dotato di ali imponenti, forza straordinaria e vita eterna, nemico giurato dei lupi mannari, fra cui l'anima gemella di Hannah, Leith. Divisi, ora più che mai, da leggi antiche che gli impediscono di stare insieme, i due innamorati dovranno combattere prima di tutto contro il loro stesso istinto che li vorrebbe avversari. Ma forse, con l'aiuto dell'angelo nero Darius, trovare un modo per permettere ad Hannah di tornare umana e di riunirsi al suo amore proibito è possibile, anche se tremendamente pericoloso. 


Cari lettori, bentornati nel mio blog con questa nuova recensione! Oggi parliamo di "Rinascita, Le stelle di Noss Head 3" terzo capitolo della saga nata da "Vertigine" e seguita da "Rivalità" di Sophie Jomain. Devo ammettere di provare un certo affetto nei confronti di questa saga che mi accompagna ormai da un po' di tempo. In questo capitolo Hannah e Leith, protagonisti principali della narrazione, sono posti dinanzi a scelte difficili, timori e difficoltà. Il finale di Rivalità aveva lasciato i lettori interdetti, me compresa, con un finale a dir poco sconvolgente: Hannah viene morsa da uno Sfruttatore, un angelo nero che grida vendetta. Questo libro si apre con il punto di vista di Leith, lupo mannaro che non riesce ad accettare che la sua Hannah sia stata morsa. La diatriba che da sempre divide lupi mannari e vampiri impedisce a Leith di starle accanto nonostante le promesse fatte. Darius, vampiro del ''Cerchio'' nonché comunità di angeli neri, è un protagonista già conosciuto nel secondo capitolo della saga che spicca anche in questo terzo volume. Darius decide di non abbandonare Hannah al suo destino ma di starle accanto ed aiutarla a gestire la sua trasformazione e la sua nuova vita. Nonostante il morso ricevuto, Hannah non riesce ad avere pieno controllo delle sue capacità e sembra che molti tratti umani persistano nonostante sia diventata a tutti gli effetti un vampiro. L'odore dolce del suo sangue non è mutato e inoltre non riesce a controllare canini e artigli, e lo stesso accade con le ali, tipico elemento caratterizzante di un angelo nero. Il tempo scorre ma Hannah non riesce a dimenticare Leith, la sua anima gemella, il suo amore perduto e l'incontro che avviene tra loro circa due mesi dopo dalla trasformazione non aiuta la protagonista a trovare pace. Leith appare inorridito dalla nuova Hannah ormai diversa, dai capelli di un rosso acceso, dalla pelle fredda. Ma un evento porta ad una svolta inaspettata: dopo un litigio avvenuto tra Darius ed Hannah, la protagonista decide di gettarsi dal bordo di una falesia per seguire Darius ma senza riuscire a spiegare le ali. La caduta in mare lascia Hannah paralizzata dal dolore e a soccorrerla sarà proprio Leith. Hannah e Leith, nonostante le avversità e le leggi ancestrali, non riescono a stare lontani e una scoperta condurrà i due protagonisti ad avvicinarsi per ritrovare l'intesa che un tempo condividevano. Darius rivela che esiste un modo per tornare umani ma il processo non è soltanto lungo e difficile ma anche rischioso per la vita stessa. Affinché Hannah possa tornare umana è necessario che ella uccida il suo creatore entro il compimento dei nove mesi dalla trasformazione. A partire da questo momento Hannah sarà sottoposta a dure prove per cercare di capire come gestire il controllo mentale a cui potrebbe essere sottoposta durante un incontro diretto con il suo creatore, il terribile Ewan. Più volte Hannah riesce a connettersi automaticamente con i pensieri del suo creatore riuscendo così a controllare le mosse del nemico il quale però capisce le vere intenzioni della creatura che egli stesso ha generato. Hannah sarà realmente preoccupata per l'incolumità di coloro che la circondano e che hanno deciso di aiutarla nella sua impresa ma a questo punto non avrà più la certezza di voler tornare umana se questo può mettere in pericolo chi la protegge. Ewan è più pericoloso che mai e in un incontro non del tutto casuale egli riesce ad attirare Hannah e a succhiare il suo sangue, primo passo necessario affinché la ragazza divenga sua schiava. Finalmente lo scontro avviene ed ha luogo a Wick, proprio dove vive la famiglia di Hannah. Oggetto della narrazione diviene la lotta. Ewan tende una trappola alla protagonista inviando i suoi alleati proprio dove vive la famiglia di Hannah che viene raggiunta da Leith e Darius. Hannah è sola con la sua amica Gwen e i fratelli minori di Darius, Pierrick ed Hermance. La mancanza di Darius e Leith porterà Ewan ad attaccare ma altri personaggi intervengono per aiutare Hannah quali Jeremiah, lupo mannaro e padre di Leith e Bonnie, lupo mannaro e zia di Leith. Gwen viene morsa da Ewan che ha ancora bisogno che Hannah beva il suo sangue per far sì che divenga sua schiava ma anche lui rimane ucciso e proprio per mano della sua creazione. Hannah diviene però ''vittima'' del processo di trasformazione che provoca in lei giorni interi di agonia che lasciano immaginare quale sarà il destino della protagonista. La storia ha una svolta del tutto inaspettata: Jeremiah morde Hannah e la trasforma in un lupo mannaro. Leith e la sua amata ora non hanno più nulla da temere.


La mia valutazione complessiva è stata di 3 stelline e mezzo su 5. Credo che l'autrice avrebbe potuto racchiudere la storia in 100 pagine in meno in quanto la narrazione talvolta si sofferma su elementi futili al filo logico della storia e continua a soffermarsi su dettagli ripetuti fino alla noia. Altro elemento che non mi ha convinto per niente è stata la battaglia finale. Per pagine e pagine si è parlato del fatidico momento in cui Hannah si sarebbe dovuta battere contro il suo creatore e alla fine tutto viene liquidato in una battaglia finita prima ancora che fosse iniziata. Inoltre era piuttosto scontato che la protagonista riuscisse a sconfiggere il nemico ma non comprendo il passaggio da umana a vampiro e da umana a lupo mannaro. ''Rinascita'' è seguito da altri due volumi ma secondo il mio modesto parere l'autrice avrebbe potuto terminare la saga anche con questo terzo capitolo. Il linguaggio utilizzato è piuttosto semplice e spesso cade nell'utilizzo di termini eccessivamente dialettali o sdolcinati che sarebbero potuti essere evitati. Sembra quindi che la Jomain abbia voluto ''imitare'' e al contempo ''superare'' la storia di ''Twiligth'' ma forse con scarsi risultati. Ho apprezzato comunque il finale e l'aggiunta di molti personaggi secondari utili alla narrazione. Vi lascio uno stralcio che ho apprezzato particolarmente tratto proprio dal libro! Spero abbiate trovato interessante la mia opinione. Alla prossima recensione!

<< Mi ricordo come se fosse ieri quello che ho provato quando ci siamo incontrati la prima volta all'aeroporto. Mi sei caduta fra le braccia e il mio corpo ha avuto dei brividi di desiderio così forti che ci ho messo due giorni per riprendermi. Eri tutta scompigliata, avevi una faccetta che brillava di lentiggini e un'espressione sbalordita... Dio com'eri bella! Mi sono detto che se avessi avuto ancora la fortuna di rivederti, non ti avrei lasciata mai più >>







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